Come ci muoveremo e vivremo nel 2086 a 200 anni dalla nascita dell’automobile? In occasione, della mostra “Motion. Autos, Art, Architecture” voluta dalla Norman Foster Foundation e dal Guggenheim Museum di Bilbao (sarà aperta fino al 18 settembre), sono state invitate sedici scuole di design e architettura da quattro continenti diversi, a presentare la loro visione sul futuro della mobilità.
Tra queste, come unica realtà italiana, la Scuola del Design del Politecnico di Milano, che immagina e racconta la mobilità del futuro con un’installazione interattiva a conclusione del percorso espositivo della mostra. Questa installazione è composta da 12 progetti, 6 dei quali realizzati dagli studenti del Master in Transportation & Automobile Design, promosso dal Politecnico di Milano e gestito da POLI.design. Si tratta di 6 concept molto diversi tra loro, ideati proprio con la finalità di rispondere alle esigenze della nuova mobilità dei prossimi anni, prefigurando soluzioni di trasporto progettate per le specifiche necessità di determinate categorie di passeggeri, anche con problematiche fisiche.
Questi progetti sono stati integrati in un progetto di allestimento denominato Autofficina Futuro, curato da Luisa Collina e Ilaria Bollati, docenti del Politecnico di Milano, in collaborazione con CamerAnebbia per la parte multimediale, allestito presso il Guggenheim Museum di Bilbao. Un’esposizione davvero particolare con un approccio multidisciplinare, che incrocia la dimensione della mobilità con quella dell’ambiente, della realtà urbana, della società e definisce un panorama interattivo sulla mobilità che verrà. Autofficina Futuro richiama l’idea dell’autofficina, luogo italiano per eccellenza dove, a partire dall’inizio del secolo scorso, le automobili venivano prodotte, riparate, migliorate e modificate in un dialogo continuo con il cliente. Basti pensare alle officine dei famosi Carrozzieri italiani, sinonimo di eleganza ricercata, quasi sartoriale, e di una produzione caratterizzata dalla massima libertà espressiva, dove idee e sperimentazione sono sempre state rivolte al futuro.
Nell’installazione, un lungo collage rappresenta l’autofficina e unisce le illustrazioni a fotografie e contenuti multimediali. Un paesaggio immaginario popola cinque monitor a parete che invitano il visitatore all’azione. E’ sufficiente collocarsi di fronte ad uno di essi per avviare il racconto. Autofficina Futuro offre anche la possibilità di un ulteriore approfondimento tramite QR Code, svelando contenuti aggiuntivi e rimandando ad una mostra virtuale ospitata nella pagina Instagram dedicata: https://www.instagram.com/autofficina_futuro/.
Questa esperienza progettuale in esposizione a Bilbao ha dato vita anche al libro “Autofficina Futuro. Un panorama interattivo sulla mobilità che verrà”, edito da Electa, a cura di Luisa Collina e Ilaria Bollati, con il contributo di Fausto Brevi e Flora Gaetani, per il Master TAD, che indagano l’evoluzione della mobilità domandandosi quale sia il ruolo delle scuole nel processo di immaginazione di futuri possibili. Viene presentato il 14 giugno, ed è già in distribuzione nelle librerie. https://www.electa.it/prodotto/autofficina-futuro/
I progetti scelti per i Guggenheim. 4senses, Crisalis, Esders, Flo, Hyla e Jewl.in sono i progetti sviluppati nel corso di varie edizioni del Master TAD con temi differenti, scelti per essere parte dell’installazione Autofficina Futuro al Guggenheim Museum.
4SENSES (Master TAD VII)
4senses è una concept-car autoguidata a marchio Audi, progettata per una categoria particolare di utenti: persone non vedenti e ipovedenti. Per questo motivo ogni soluzione progettuale è nata per rendere estremamente confortevole e sicuro il loro viaggio in auto. La forma del design degli interni e degli esterni, è caratterizzata dalla simmetria centrale, che esalta la bi-direzionalità del veicolo e consente di accogliere a bordo i passeggeri in tutta sicurezza. Il progetto è stato realizzato da: Fabrizio Buonomo, Giuseppe Romano, Pasquale Smimmo.
CRISALIS (Master TAD X)
In futuro l’esigenza di ottimizzare l’uso degli spazi urbani sarà sempre più pressante, in virtù del crescente numero di veicoli in circolazione e in questo senso i servizi di sharing potrebbero rappresentare una sorta di bisogno sociale.
Audi Crisalis propone una risposta a questo bisogno, ispirandosi al concetto del calesse, in cui lo spazio abitativo (privato) è separato dal sistema di locomozione (shared) ed è progettato in modo da ridurre al minimo gli ingombri nel momento in cui non è in uso. La capsula abitativa è costituita da due semi-gusci rigidi collegati da una fascia centrale realizzata con materiali a memoria di forma che, ripiegandosi, consente la riduzione del volume dell’abitacolo. La capsula così richiusa e sganciata dai moduli di propulsione esterni, viene alloggiata in posizione verticale all’interno di apposite stazioni di parcheggio. Anche gli interni sono progettati per compattarsi insieme alla capsula grazie alle strutture portanti dei sedili, realizzate in speciali polimeri. Questa flessibilità si riflette nelle possibilità di configurare le sedute in modo diverso: una vettura monoposto con maggiore spazio a disposizione oppure una biposto con sedute contrapposte. Il progetto è stato realizzato da: Filippo Batavia, Jean Pierre Bruni, Edoardo Trabattoni, Pietro Tranchellini.
BUGATTI ESDERS (Master TAD VI)
Pensare a una Bugatti che sfila per le vie di Milano, ha portato a progettare un veicolo affascinante e seducente, raffinato e misterioso, ispirato ad Armand Esders, celebre proprietario della prima Bugatti Royale negli anni Trenta. La forza principale di questo concept risiede nella forma stessa del veicolo, che ha una marcata presenza scenica. Appare come un monolite particolarmente slanciato, concepito con l’obbiettivo dell’abbattimento delle emissioni, anche partendo dal suo studio aerodinamico. Si presenta in tre configurazioni: con hard-top; con capote in tessuto senza parabrezza; come roadster, con parabrezza senza tetto.
Le caratteristiche più importanti sono la forma affusolata del corpo all’esterno e la versatilità dello spazio interno. Il progetto è stato realizzato dagli studenti: Andrea Bardusco, Riccardo Camponovo, Dai Pan (Cina)
FLO’ (Master TAD VII)
Ispirata al falò, Audi Flò rappresenta una nuova idea di trasporto. La forma ellittica stimola le persone ad interagire tra loro e riscoprire il piacere della convivialità. L’uso di materiali a memoria di forma consente la trasformazione dei sedili per creare un’atmosfera adatta al viaggio: un’auto per quattro o un salotto per due con un ingombro ridotto. Confondendo i confini tra design automobilistico e di prodotto, il corpo avvolto intorno alla cabina crea una vettura unica. Eliminando la convenzione di zona anteriore e posteriore, Flò è progettata per essere bi-direzionale. Il progetto è stato realizzato da: Daniel Ferrari, Salvador Reyes Guardado (Messico), Ramprasadh Selvarajah (India)
HYLA (Master TAD XI)
In un ipotetico anno immaginario 2050, nelle città costiere come Amsterdam, caratterizzate da uno stretto rapporto tra uomo e natura, l’aumento del livello del mare e l’incremento demografico, porteranno ad un cambiamento radicale della morfologia. Pertanto, i designer del Master TAD hanno ipotizzato la creazione di moderni distretti galleggianti, preservando ad ogni modo l’essenza storica della città stessa. Ci sarà l’esigenza di spostarsi frequentemente dal quartiere galleggiante alla terraferma e su quest’ultima. Partendo dalla bicicletta, mezzo di trasporto per antonomasia in questa tipologia di città, è nato il concept BMW Hyla, veicolo anfibio monoposto a tre ruote. Hyla vuole avere quella praticità e agilità che solo una bicicletta è in grado di dare. Quale mezzo anfibio, Hyla è stato sviluppato come veicolo modulare adattabile a diverse tipologie d’uso, pertanto in sede progettuale il mantra categorico è stato il principio che le forme dovevano assecondare la funzione. La linea del concept è stata dettata dagli scopi e dalle esigenze tecniche che lo caratterizzano. Il progetto è stato realizzato da: Stefano Armento, Fabio Errera, Johna Gussoni, Andrea Lanzalotta, Pasquale Vitale.
JEWL.IN (Master TAD IX)
Audi Jewl.in è un’auto 2+2, ideata per facilitare la mobilità delle persone in età senior, che vogliono continuare ad avere una vita particolarmente attiva. È pensata per trasportare due adulti sui sedili posteriori, facilitandone l’accesso, e due bambini su quelli anteriori. La scelta della configurazione degli interni e dei materiali denota un prodotto premium, cucito su misura in base a gusti ed esigenze di chi lo utilizza e a misura di famiglia. Il progetto è stato realizzato da: Gianluca Raciti, Giancarlo Temin, Esteban Wittinghan Quiñones (Colombia)
Sempre per restare sul tema del futuro della mobilità, venerdì 17 giugno si svolge a Milano, presso l’Auditorium Testori, il Convegno “Ricerca e innovazione, il futuro della mobilità” organizzato dal MIMO 2022 Milano Monza Motor Show in collaborazione con Regione Lombardia. Il Convegno si articola in quattro talk della durata di un’ora durante i quali vengono approfondite tematiche diverse sulla mobilità nei prossimi anni. Il terzo di questi incontri, alle ore 16.00, affronta il tema della forma dell’auto tra vent’anni. Quindi è proprio di design che parleranno Alberto Sabbatini, moderatore e giornalista, l’Assessore Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala, Horacio Pagani fondatore e CEO di Pagani Automobili, Flavio Manzoni, Chief Design Officer Ferrari, Riccardo Balbo, Direttore Accademico IED e Fausto Brevi, Direttore Scientifico Master Transportation & Automobile Design Politecnico di Milano.